17 luglio 1918
Eccidio della famiglia imperiale russa
Il 17 luglio 1918 a Ekaterinburg, città fondata nel XVIII secolo in onore di Santa Caterina d'Alessandria, alla quale era devota l'imperatrice regnante Caterina I moglie dello zar Pietro il Grande, i comunisti assassinano l'ultimo Imperatore russo, lo zar Nikolaj Aleksandrovič Romanov e la sua famiglia. Dopo l'eccidio i corpi saranno denudati, fatti a pezzi, gettati in un pozzo, sciolti con acido solforico e infine date alla fiamme. Nel 1990 i resti dei corpi furono rinvenuti in un bosco di betulle vicino Ekaterinburg e il 16 luglio 1998 i corpi furono inumati nella Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo di San Pietroburgo, con solenne funerale di stato e alla presenza del Presidente russo Boris Nikoláevič Él’cin. Nel 2000 la Chiesa Ortodossa Russa ha canonizzato lo
zar Nicola II e la sua famiglia come martiri del comunismo e "portatori della passione", cioè persone che hanno incontrato le loro morti con umiltà cristiana.
- San Nicola II di Russia, imperatore, martire del comunismo e grande portatore della passione e la sua famiglia
- Sant'Alessio Romanov, martire del comunismo e grande portatore della passione
- Sant'Alessandra Federova, martire del comunismo e grande portatore della passione
- Sant'Olga Romanova, martire del comunismo e grande portatore della passione
- Santa Tatiana Romanova, martire del comunismo e grande portatore della passione
- Santa Maria Romanova. martire del comunismo e grande portatore della passione
- Sant'Anastasia Romanova, martire del comunismo e grande portatore della passione
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