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sabato 29 settembre 2018

lavocetemplare: San Michele Arcangelo

lavocetemplare: San Michele Arcangelo: San Michele Arcangelo 29 settembre Il 29 settembre si festeggia San Michele Arcangelo, Tassiarco (Duce, ArchiStratega, Condottiero, G...

San Michele Arcangelo

San Michele Arcangelo
29 settembre
Il 29 settembre si festeggia San Michele Arcangelo, Tassiarco (Duce, ArchiStratega, Condottiero, Generale) delle Milizie Celesti.  Mi-ka-El che significa "chi è come Dio?" è ricordato per aver difeso la Fede in Dio contro le orde di Satana.  Michele, comandante delle milizie celesti ed è rappresentato in forma di guerriero, infatti porta una spada.

PREGHIERA A SAN MICHELE ARCANGELO 

San  Michele Arcangelo, 
difendici nella battaglia
 contro le insidie e la malvagità del demonio, 
sii nostro aiuto.

Te lo chiediamo supplici 
che il Signore lo comandi. 

E tu, principe della milizia celeste,
con la potenza che ti viene da Dio, 
ricaccia nell'inferno Satana e gli altri spiriti maligni,
 che si aggirano per il mondo a perdizione della anime. 
Amen

La Chiesa Ortodossa Italiana Autocefala venera particolarmente San Michele Arcangelo al quale è dedicata una specifica Confraternita:

*     La Confraternita di San Michele Arcangelo si prefigge di favorire lo studio e la devozione a San Michele Arcangelo e della spiritualità basiliana italo-greca, la partecipazione al culto e all'apostolato della Chiesa nonché favorire la conoscenza e la valorizzazione religiosa, culturale e turistica dei luoghi di fede michelita, in particolare il Santuario di Sant'Angelo al Monte Raparo sito nel Comune di San Chirico Raparo (PZ).
*   Possono entrare a far parte della Confraternita uomini e donne di spiccate virtù cristiane che s’impegnano ad aiutare la Chiesa collaborando con i Vescovi, i Sacerdoti ed i Monaci.
*   Missione della Confraternita è quello di promuovere l’evangelizzazione e l’educazione dei giovani nonché favorire le vocazioni al sacerdozio ed alla vita monastica.
*    La Confraternita può essere attivata, qualora vi siano almeno 4 confratelli, presso ogni parrocchia, monastero od anche autonomamente in territori privi di struttura su iniziativa delle parrocchie o del vescovo del luogo, o dalla Cancelleria della Chiesa, previo assenso del vescovo territorialmente competente.
*    Al momento dell’ammissione è previsto un periodo di noviziato di almeno sei mesi, dopo il quale si potrà essere investiti Confratelli.
*   A livello locale la Confraternita è incardinata a livello parrocchiale o diocesano, è diretta dal parroco (o dal vescovo) e guidata da un Priore assistito da un Consiglio del quale fa parte il Parroco (o il Vescovo o suo delegato se costituita in località priva di Parrocchia) un Vice-Priore, un Maestro dei Novizi ed altri eventuali dignitari.
*    La Confraternita a livello nazionale è sposta sotto la guida spirituale dell'Arcivescovo Metropolita ed operativa del Cancelliere, che assume la veste di Gran Priore della Confraternita, aiutato da uno o più Gran Priori Vicari, scelti tra i membri del Clero.

La Confraternita dedicata a San Michele Arcangelo dispone di una pagina facebook:

https://www.facebook.com/Confraternita-della-Milizia-di-San-Michele-Arcangelo-157384608243136/

Per informazioni ed adesioni
email: confraternitasanmichelearcange@gmail.com
tel. 0039 3917065512




mercoledì 1 agosto 2018

Quando gli Scout erano nell'Armata Bianca

Quando gli Scout erano nell'Armata Bianca

Gli Scout si pensa siano una prerogativa dell'azione giovanile cattolica, mentre ebbero una notevole diffusione nella Russia zarista. Vediamone gli sviluppi.
Formazione
Il santo imperatore Nicola II Romanov era un uomo profondamente legato al suo popolo. Per questo, quando lesse il libroScouting for Boys di Robert Baden-Powell, vi vide una bella opportunità per l'educazione della gioventù. Nel 1908 il manuale dello scoutismo giunse dunque in Russia per ordine imperiale, col titolo di Юный Разведчик. Il 30 aprile 1909 il giovane ufficiale dell'esercito imperiale Oleg Pantyukhov fondò il primo gruppo scout a Pavlovsk, vicino a Tzarskoe Selo - il villaggio ove aveva sede una delle reggie imperiali. Nel 1910 lo stesso Baden Powell venne alla reggia ed ebbe una profonda conversazione con lo zar Nicola, ricordata nei diari dell'imperatore.
Sviluppo nella Russia Zarista
I gruppi spontanei nati in tutto l'Impero furono uniti nel 1914 nella Associazione Scout Russi, e nello stesso, a Tzarskoe Selo, fu organizzato il primo campo scout: una canzone scoutistica russa ricorda l'evento. Nel 1916 il numero di scout russi era pari a 50'000 individui, e il giovane principe Alessio era uno scout. I boy scout russi seguivano ovviamente la formazione classica, e religiosamente erano ortodossi. Il giovanissimo movimento scoutista, nell'ottobre 1917, scelse di stare con la fazione monarchica, e i giovani scout ingrossarono le file dell'Armata Bianca, usati come staffette e guardie. Dal 1917 al 1922, quando gli ultimi Bianchi furono sconfitti, gli Scout imperiali sono sono stati in prima linea dimostrando tutto il coraggio che Baden Powell voleva che gli scout modelli avessero.

Scout zaristi nel 1909
Subito nel 1918, i sovietici inventarono un contro-altare scout fondando gli YUK (Юные Коммунисты - i "giovani comunisti"), una associazione giovanile di partito ispirata al modello Powelliano. Il 19 magio 1919 fu creata l'Organizzazione dei giovani Pionieri dell'Unione Sovietica, anch'essa su modello scoutistico, la quale ha resistito fino al 1990: dal 1990 fino alla dissoluzione dell'URSS, lo scoutismo fu bandito. Tanto nella YUK che nell'Organizzazione dei Pionieri sovietici, Dio era stato rimpiazzato da Lenin in forme pseudo-cultuali e in genere veniva insegnata la dottrina comunista.
Gli scout zaristi "in esilio"
Quando i russi "bianchi" emigrarono in Europa Occidentale e nelle Americhe, creando la Diaspora, portarono seco anche le loro associazioni scoutistiche: soprattutto in Francia, negli Stati Uniti, in Argentina e in Serbia nacquero associazioni scoutistiche russe ispirate al modello classico. Migliaia di scout zaristi fuggirono a Vladivostok e in Manciuria, in un esodo poco noto che condusse questi emigranti russi a Shangai, nella quale contribuirono a costruire la comunità ortodossa-russa.
Il colonnello Pantyukhov, come abbiamo visto il fondatore russo, emigrò prima in Francia e poi negli Stati Uniti, dove fece nascere gruppi scout a San Francisco, Burlingame, Los Angeles e poi a Nizza (in Francia). Attualmente esistono due gruppi scout russi che si ritengono eredi di Pantyukhov, i NORS (National Organization of Russian Scouts) e ORYuR (Organization of Russian Pathfinders
Paolo Roberto Manca
Duca di Sassari, Vallormosa e l'Asinara
Gran Priore della Confraternita Scout Ortodossi d'Italia

domenica 15 luglio 2018

CONFRATERNITA TEMPLARE SAN GIACOMO DE MOLAY

CONFRATERNITA TEMPLARE SAN GIACOMO DE MOLAY





                    La Confraternita Templare di San Giacomno de Molay si prefigge di favorire lo studio e la devozione di San Giacomo de Molay, la ricerca etica e spirituale e lo studio della cultura, degli usi e costumi degli antichi cavalieri, la partecipazione al culto e all'apostolato della Chiesa nonché favorire la conoscenza e la valorizzazione religiosa, culturale e turistica dei luoghi di fede templare, in particolare il Santuario di Castell'Araldo sito nel Comune di Marta (VT) dove la nostra Chiesa ha effettuato il rito di glorificazione del Santo.
                   Possono entrare a far parte della Confraternita uomini e donne di spiccate virtù cristiane che s’impegnano ad aiutare la Chiesa collaborando con i Vescovi, i Sacerdoti ed i Monaci.
                   Missione della Confraternita è quello di promuovere l’evangelizzazione e l’educazione dei giovani nonché favorire le vocazioni al sacerdozio ed alla vita monastica.
               La Confraternita può essere attivata, qualora vi siano almeno 4 confratelli, presso ogni parrocchia, monastero od anche autonomamente in territori privi di struttura su iniziativa delle parrocchie o del vescovo del luogo, o dalla Cancelleria della Chiesa, previo assenso del vescovo territorialmente competente.
                   Al momento dell’ammissione è previsto un periodo di noviziato di almeno sei mesi, dopo il quale si potrà essere investiti Confratelli. I Confratelli, all'interno della Chiesa possono essere denominati anche Cavaliere (uomo) o Dama (donna).
                 A livello locale la Confraternita è incardinata a livello parrocchiale o diocesano, è diretta dal parroco (o dal vescovo) e guidata da un Priore assistito da un Consiglio del quale fa parte il Parroco (o il Vescovo o suo delegato se costituita in località priva di Parrocchia) un Vice-Priore, un Maestro dei Novizi ed altri eventuali dignitari.
           La Confraternita a livello nazionale è sposta sotto la guida spirituale dell'Arcivescovo Metropolita ed operativa del Cancelliere, che assume la veste di Gran Priore della Confraternita, aiutato da uno o più Gran Priori Vicari, scelti tra i membri del Clero.

per informazioni: confraternitatemplaresgdemolay@gmail.com
 Gran Priorato - tel. 3917065512
 Gran Priore Vicario - Sud Italia: email: mancuso.alfredo@hotmail.com tel. 3467953167

mercoledì 27 giugno 2018

Capitolo Templare a Basicò (ME)

Capitolo Templare a Basicò (ME)

Nel Castello Baronale di Basicò (Messina), si è svolto il Capitolo dell'Ordine Monastico Templare Cavalieri Sentinelle della Pietà del Pellicano. Durante la Divina Liturgia officiata dal vescovio Filippo di Roma, si è svolto il rito dell'investitura di numerosi cavalieri e dame. Maestro delle Cerimonie è stato il cav. Antonino Iannello, Priore della Commenda "Argonauti del Santo Graal" di Barcellona Pozzo di Gotto.
I cavalieri e le dame dell'Ordine, del quale è Gran Priore il dott. Carmelo La Rosa, durante la Divina Liturgia hanno declamato il Giuramento del cavaliere:
Giuramento dei cavalieri:
Io, cavaliere sentinella della Pietà del Pellicano, prometto obbedienza e fedeltà al mio Signore Gesù Cristo, all'Arcivescovo d'Italia  ed ai Suoi Successori legittimamente eletti.
Prometto sottomissione al Gran Priorato dell'Ordine ed obbedienza secondo gli Statuti capitolari ed i Canoni della Chiesa Ortodossa Italiana  e sarò pronto a difendere la fede cristiana ogni qual volta sarà necessario.
In fede, a Dio piacendo, e secondo la mia volontà, mi impegno a mantenere tutte queste promesse.
Che Dio ed i suoi Santi Evangeli mi aiutino."

a conclusione della cerimonia cavalleresca è stato recitata la preghiera Adoro te devote di Tommaso d'Aquino:

Oh pio Pellicano, Signore Gesù, Purifica me, 

immondo, col tuo sangue, 

Del quale una sola goccia può salvare

sabato 23 giugno 2018

BASICO' (Messina) Nuove sentinelle della Pietà del Pellicano

BASICO' (Messina) Nuove sentinelle della Pietà del Pellicano

Domenica 24 giugno presso il Castello Baronale di Basicò (ME), durante la Divina Liturgia della Chiesa Ortodossa Italiana Autocefala, celebrata dal vescovo  Filippo di Roma, verranno elevate oltre 30 tra Cavalieri e Dame dell'O.M.T. Cavalieri Sentinelle della Pietà del Pellicano del quale è Gran Priore il dott. Carmelo la Rosa.

venerdì 15 giugno 2018

lavocetemplare: Anniversario della morte di Mons. Leopoldo Adeodat...

lavocetemplare: Anniversario della morte di Mons. Leopoldo Adeodat...: Anniversario della morte di Mons. Leopoldo Adeodato Mancini Il 15 giugno del 2015 si spegneva e raggiungeva la Casa del Padre, Sua Be...

Anniversario della morte di Mons. Leopoldo Adeodato Mancini

Anniversario della morte di Mons. Leopoldo Adeodato Mancini

Il 15 giugno del 2015 si spegneva e raggiungeva la Casa del Padre, Sua Beatitudine Leopoldo Adeodato Mancini, episcopo, Patriarca della Chiesa Cattolica Ortodossa Assiro Caldea d'Europa , marchese d'Ausignana e monarca dell'Ordine Monastico Templare della Pietà del Pellicano. Mons. Adeodato è stato, insieme a mons. Antonio de Rosso della Chiesa Ortodossa in Italia, uno dei due pionieri dell'ortodossia italofana nel nostro Paese e precursore del ripristino di una Chiesa Ortodossa Italiana. Mons. Adeodato era anche docente di Esorcismo all'Università U.S.E.D.E.I. ed uno dei massimi esperti di ordini cavallereschi e di templarismo a livello mondiale.

Mons. Leopoldo Adeodato Mancini aveva unito la tradizione templare con il misticismo del pellicano "il pellicano che offre il suo sangue per nutrire i piccoli, diventa l’emblema dell’amore di Cristo per le anime, espresso dal dono del suo sangue nell’Eucarestia. Come il pellicano nutre con il suo corpo i suoi piccoli, così Gesù, “nostro pellicano”, come lo chiama Dante (Par. XXV 113) ci nutre con il suo corpo e il suo sangue, in un supremo atto d’amore. È per questo che troviamo l’immagine del pellicano anche nelle rappresentazioni della Carità" (Fr. Maxim D'Sylva - Il Pellicano simbolo dell'Eucarestia - www.domenicanes.it).

mons. Leopoldo Adeodato Mancini

Concludiamo la commemorazione di mons. Leopoldo Adeodato Mancini con le strofe del Adoro Te Devote del santo teologo e filosofo medioevale Tommaso d'Aquino, detto il "Doctor Angelicus" che stavano tanto a cuore a mons. Adeodato e che vi chiedo di recitare nelle vostre preghiere:


Pie pellicane, Iesu Domine,

Me immundum munda tuo sanguine.

Cuius una stilla salvum facere
Totum mundum quit ab omni scelere.

Iesu, quem velatum nunc aspicio,

Oro fiat illud quod tam sitio;

Ut te revelata cernens facie,
Visu sim beatus tuae gloriae.


Oh pio Pellicano, Signore Gesù,

Purifica me, immondo, col Tuo sangue,

Del quale una sola goccia può salvare
Il mondo intero da ogni peccato.

Oh Gesù, che velato ora ammiro,

Prego che avvenga ciò che tanto bramo,

Che, contemplandoTi col volto rivelato,
A tal visione io sia beato della Tua gloria.





martedì 29 maggio 2018

Festa della Santissima Trinità a Boville Ernica (FR)

Festa della Santissima Trinità a Boville Ernica (FR)


La festa della Santissima Trinità, svoltasi presso l'omonimo Santuario - Chiesa Cattedrale della Chiesa Ortodossa Italiana Autocefala di Valle Paradiso (via Valle Paradiso n. 1 - Boville Ernica FR)  svoltasi dal 23 al 27 maggio c.a. è stata un successo di partecipazione popolare e devozionale. Sua Ecc. Rev.ma il vescovo Filippo delle Terre di Roma è stato sempre presente al Santuario e da giovedì a domenica ha garantito l'assistenza religiosa ai fedeli, distribuendo numerose comunioni ed effettuando decine di unzioni degli infermi. Domenica poi è stata un'autentica invasione di popolo e questo malgrado le parrocchie cattoliche del luogo e dei paesi limitrofi avessero sconsigliato i fedeli di partecipare alla nostra festa dicendo che eravamo scomunicati, e questo nonostante che Papa Paolo VI avesse cancellato la scomunica verso gli ortodossi formulata dalla Chiesa di Roma nel lontano 1054, ma evidentemente tale notizia è sfuggita ai preti di campagna delle colline ciociare. Come potrete ben vedere dalle immagini, il giorno della festa, un numero elevatissimo di fedeli, ha partecipato alla festa, visitato la Chiesa, partecipato ai sacri misteri e si è divertito ascoltando  la band locale dei "I tanto pe cantà" ed assistendo al grande spettacolo pirotecnico che ha concluso la festa. Nel Santuario della Santissima Trinità verrà celebrato, il 16 giugno il primo matrimonio, tra un nostro fedele di Frosinone con una ragazza lettone, battezzata nella nostra Chiesa il mese scorso.

Il Santuario della Santissima Trinità di Valle Paradiso - Cattedrale della Chiesa Ortodossa Italiana

mercoledì 23 maggio 2018

Giovedì 24 maggio - Festa di Sant'Ugone dei Pagani





Giovedì 24 maggio - Festa di Sant'Ugone dei Pagani



Giovedì 24 maggio presso il Santuario dell Santissima Trinità - Chiesa Cattedrale di Valle Paradiso, sita in via Valle Paradiso n. 1 - Boville Ernica (FR) il vescovo dell'Eparchia del Lazio della Chiesa Ortodossa Italiana, Sua Eccellenza Reverendissima Filippo delle Terre di Roma celebrerà alle ore 19 una Divina Liturgia, con preghiera "al Santo Cavaliere Ugone" scritta dal cav. fr. Francesco Russo barone di Cortimpiano.

La Festa continuerà alle ore 20 con la  Piccola Ristorazione “Pizze fritte e vino”


Daniele Pullo in Concerto





domenica 18 marzo 2018

lavocetemplare: 18 marzo – martirio di San Giacomo de Molay

lavocetemplare: 18 marzo – martirio di San Giacomo de Molay: 18 marzo – martirio di San Giacomo de Molay Il 18 marzo 1314 muore sul rogo a Parigi, per ordine del Re di Francia, San...

18 marzo – martirio di San Giacomo de Molay


18 marzo – martirio di San Giacomo de Molay



Il 18 marzo 1314 muore sul rogo a Parigi, per ordine del Re di Francia, San Giacomo de Molay, l’ultimo maestro dei Cavalieri Templari. Giacomo (Jacques) de Molay, di origini nobiliari, nacque in Borgogna nel 1243 nella città di Molay, presso Besanzone (Besançon). Gran Maestro Templare dal 1294 fu arrestato dai soldati del Re Filippo IV (detto “il bello”) nel 1307 e fu sottoposto ad atroci torture, così come avvenne per numerosi Priori e frati dell'ordine. L'Ordine nel frattempo veniva sciolto dal Papa Clemente V con la bolla papale Vox in excelso avallando le tesi dell’accusa e quindi condannato alla prigionia a vita. Il Papa facendo riferimento all'eresia cattolica per la quale si considera Vicario di Cristo e capo supremo della Chiesa, quale diretto superiore gerarchico del gran maestro e massima autorità da cui sia il gran maestro sia lo stesso Ordine dipendevano direttamente, soppresse l’Ordine, essendo ciò un suo diritto, sua prerogativa e facoltà. Forte dell'avallo pontificio il Re di Francia lo condannò al rogo assieme al compagno di prigionia Geoffrey de Charnay. Il rogo fu consumato a Parigi sull’isola della Senna detta dei giudei, nei pressi di Notre Dame, il 18 marzo dell’Anno Domini 1314. Nella bolla di scioglimento il Pontefice aboliva l’Ordine del Tempio per sempre, proibendone la sua ricostituzione in futuro. Disposizione definitiva ed irrevocabile («con valore assoluto e perpetuo »). Nella bolla sta scritto: «noi, con il consenso del santo Concilio, sopprimiamo con norma irriformabile e perpetua l’Ordine dei Templari, la sua regola, il suo abito e il suo nome, e lo assoggettiamo a divieto perpetuo, vietando severamente a chiunque di entrare in tale Ordine, di riceverne e portarne l’abito e di presentarsi come templare. Se poi qualcuno facesse il contrario, incorra ipso facto nella sentenza di scomunica».
Prima dell’esecuzione e mentre ardeva sul fuoco San Giacomo de Molay lanciò su Filippo il Bello e papa Clemente V 4 profezie invitandoli a comparire di fronte al tribunale di Dio.
- La prima: rivolgendosi a Papa Clemente V disse: Tu morirai entro 40 giorni”.
La seconda: rivolgendosi verso il Re Filippo IV di Francia detto il Bello disse:
Tu morirai entro la fine del 1314″.
La terza: rivolgendosi verso la Monarchia Francese disse:
La casa reale Francese cadrà definitivamente entro la 13^ generazione da Filippo IV”.
La quarta: rivolgendosi alla Chiesa Romana disse:
Il Papato terminerà entro 700 anni dalla mia morte.
La morte entro l’anno di entrambi i personaggi non fece altro che rafforzare l’idea comune che egli fosse caduto vittima di un’ingiustizia.
Poiché, al momento della morte sul rogo, San Giacomo de Molay avrebbe dannato la casa di Francia “fino alla tredicesima generazione”, si è visto nell'esecuzione di Luigi XVI durante la Rivoluzione francese – che pose fine alla monarchia assoluta in Francia – il coronamento della vendetta dei templari, tanto che il boia Charles-Henri Sanson, prima di calare la ghigliottina sulla testa del sovrano, gli avrebbe mormorato: «Io sono un Templare, e sono qui per portare a compimento la vendetta di Jacques de Molay»).
Riguardo l'ultima profezia il 2014 è ricordato non soltanto per l'ascesa alla Presidenza del Consiglio dei Ministri di Matteo Renzi ma anche per l'inizio del pontificato di Papa Francesco. Papato che, oggettivamente, ha portato la Chiesa Cattolica Romana fuori dalla Fede, come avevano anche predetto San Malachia (profezia dell'ultimo papa, o Papa Nero – e il nero è il colore dei gesuiti) e la veggente e mistica tedesca Anna Katharina Emmerick (canonizzata come Beata da Giovanni Paolo II) quando profetizzò che la Chiesa Cattolica sarebbe finita in piena eresia nel momento che a Roma vi fosse stata coesistenza di due papi: “Vidi anche il rapporto tra i due papi… Vidi quanto sarebbero state nefaste le conseguenze di questa falsa chiesa. L’ho veduta aumentare di dimensioni; eretici di ogni tipo venivano nella città (di Roma). Il clero locale diventava tiepido, e vidi una grande oscurità” (13 maggio 1820).
La Chiesa Ortodossa Italiana venera Giacomo (Jacques) de Molay come Santo e Martire della Fede, tanto da glorificarlo il 27 luglio 2014 nella Chiesa Templare Santa Maria delle Grazie di Castell'Araldo (Marta – VT), dove i fedeli possono andare a venerare l'Icona del Santo ivi posta dalla nostra Chiesa.
Filippo Ortenzi
Gran Priore della Confraternita Templare “San Giacomo de Molay”

+ PREGHIERA a SAN JACQUES DE MOLAY


Rammentando il Tuo martirio, nella profonda
pace del cuore,
Sii a noi propizio e dalla Città dei Santi,
la Gerusalemme del Cielo,
accostati in comunione, rimettiamo le nostre
vite a Cristo Dio.

Amen.



lunedì 15 gennaio 2018

San Basilio di Cesarea


Discorso ai giovani


I. Molte sono le ragioni, ragazzi miei, che mi spingono a darvi quei consigli che giudico i migliori e che credo possano esservi utili, nel caso li seguiate. Infatti l’essere arrivato a questa età, l’aver affrontato ormai molte prove e l’aver preso parte abbastanza alle alterne vicende della sorte che tutto insegna, mi hanno reso tanto esperto delle cose umane da poter mostrare la via più sicura a chi da poco si è incamminato lungo il sentiero della vita. Per grado di parentela io vengo subito dopo i vostri genitori, così che non nutro per voi meno affetto di loro. D’altra parte, se non interpreto male i vostri sentimenti, credo che neanche voi, guardando me, sentiate la mancanza dei vostri genitori. Se dunque farete tesoro delle mie parole, sarete al secondo posto della graduatoria di merito stilata da Esiodo; altrimenti, senza che sia io a dovervi dire qualcosa di spiacevole, basterà che vi ricordiate dei suoi versi: «Ottimo è colui che da se stesso vede ciò di cui ha bisogno; buono chi segue ciò che gli viene mostrato da altri; ma chi non è capace né dell’una né dell’altra cosa, è del tutto inetto».
Non meravigliatevi poi se a voi, che pur frequentate ogni giorno la scuola e avete familiarità con i più illustri degli antichi scrittori grazie alle opere che ci hanno lasciato, io dico d’averci personalmente trovato qualche cosa di davvero utile. Io vengo a consigliarvi appunto questo: non bisogna che voi, affidando a questi personaggi una volta per tutte il timone della vostra intelligenza, come si fa con una nave, li seguiate dovunque vi portino, ma, accogliendo quanto hanno di utile, sappiate anche ciò che bisogna lasciai perdere. Comincerò dunque a spiegarvi quali siano queste cose e con quali parametri debbano essere valutate.

II. Noi, ragazzi miei, crediamo che la vita dell’uomo in questo mondo non abbia un valore assoluto, né consideriamo o definiamo vero bene ciò che circoscrive la sua utilità entro i limiti di questa vita. Perciò non riteniamo degna di essere desiderata né la nobiltà di nascita né la forza fisica o la bellezza o la statura del corpo, né gli onori del mondo né il potere e nemmeno ciò che si potrebbe dire grande tra le cose umane. E neppure invidiamo quelli che posseggono tali beni, ma ci spingiamo ben oltre con la speranza e facciamo tutto nella prospettiva di un’altra vita.

Di conseguenza, affermiamo che bisogna amare e ricercare con tutte le forze tutto ciò che ci aiuta a raggiungere una tale vita; quanto invece non ci orienta ad essa va trascurato come cosa di nessuna importanza. Come sia poi questa vita e dove e in che modo noi la vivremo, sarebbe troppo lungo da spiegare rispetto allo scopo che qui mi sono proposto, e ci vorrebbero interlocutori più maturi di voi. Per darvi un’idea di ciò che intendo, basterà forse dire solo questo, che, cioè, se uno potesse abbracciare col pensiero e mettere insieme tutta la felicità che c’è stata al mondo da quando gli uomini

lunedì 1 gennaio 2018

L'ultimo Gran Maestro dei Cavalieri del Tempio

L'ultimo Gran Maestro dei Cavalieri del Tempio

" Siamo innocenti, proprio come Cristo è innocente
nel nome dell'Ordine del Tempio, ti maledico Filippo il Bello e il tuo buffone papa Clemente che alla fine dei tempi ci incontreremo di nuovo davanti al Signore e lui farà in modo che i peccati che hai fatto contro di me e l'Ordine sarà punito" Pronunciando queste parole muore messo al rogo nel 1317 Jacques de Molay, ultimo Gran Maestro dell’Ordine dei Templari fondato subito dopo le Crociate, l’Ordine divenuto nel tempo potente e con disponibilità di ricchezze tali da rappresentare un serio ostacolo sia per il Re di Francia, Filippo il Bello, sia per il Papa Clemente V.

I vertici dell’Ordine vengono accusati di eresia e pratiche sataniche. I capi vengono arrestati, torturati e condannati dopo un processo durato anni. Il mito dell’Ordine e delle preziosissime reliquie del Gran Maestro da esso custodite, tra le quali ci sarebbe stato, secondo la leggenda, il santo Graal, sopravvive ai Templari e arriva fino ai giorni nostri.
L’Ordine venne definitivamente soppresso nel 1308.
A Jacques de Molay sono attribuite 4 profezie, tre delle quali già avveratesi:
La prima: rivolgendosi a Papa Clemente V disse:
“Tu morirai entro 40 giorni”.
La seconda: rivolgendosi verso il Re Filippo IV di Francia detto il Bello disse:
“Tu morirai entro la fine del 1314″.
La terza: rivolgendosi verso la Monarchia Francese disse:
“La casa reale Francese cadrà definitivamente entro la 13^ generazione da Filippo IV”.
La quarta e più inquietante rivolta verso la Chiesa Romana:
“Il Papato terminerà entro 700 anni dalla mia morte”
L’abdicazione di Papa Benedetto XVI avvenuta l’11 Febbraio 2013 rispetta anche la quarta profezia e la coesistenza di un Papa emerito e un Papa regnante potrebbe rappresentare la fine del papato clericale e di quel "potere" che ha segnato la fine dei Cavalieri Templari...ma c'è da chiedersi: i cavalieri hanno mai cessato di esistere?
Ambrogio Giordano


Autore dell'articolo
dott. ing. Ambrogio Giordano 
Laurea in Sociologia indirizzo Mas Media e Comunicazione Urbino
Laurea in Ingegneria Civile e Ambientale Roma
Laurea in Ingegneria Civile indirizzo Infrastrutture Roma
Laurea in Pianificazione Territoriale Urbanistica e Ambientale Roma
Master di II livello in Scienze Criminologiche Roma
Presidente Ass. Rinascita e Rose