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giovedì 15 luglio 2021

ROSA.. Un fiore che simboleggia la bellezza, la purezza, ma anche la perfezione, il massimo grado della conoscenza antica, l'unica in grado di svelare la Verità in stato puro. Non per nulla uno dei titoli attribuito alla Maria SS è "Rosa Mistica"! E non è un titolo poetico, come sembra al primo impatto! Il suo significato è talmente ampio, che non basterebbe un articolo a spiegarlo! Vedete, la forma della rosa che si sboccia richiama la forma del labirinto ( labor into, cioè il lavoro interiore, volto a perfezionare se stessi). E i labirinti delle Cattedrali templari hanno al loro centro la rosa. Dunque, "Rosa Mistica" significa la somma perfezione al livello soprannaturale, il massimo grado della conoscenza. Però... il possedere questa conoscenza richiede sacrifici, come quando si tiene in mano una rosa si punge con tante spine! E le spine di Maria SS erano le sette spade che simboleggiano i sette dolori. Pochi sanno, che dopo l'Ascensione di Gesù al cielo, fu Maria, sua madre e non S. Pietro, a capo della neonata Chiesa Cristiana! Fu lei ad incoraggiare e consigliare gli apostoli nel loro operato, esprimendo i concetti di sovrumana saggezza! E non solo! Il suo corpo non fu soggetto all'invecchiamento: godeva la perenne giovinezza dell'Immacolata Concezione. Questo significa "Rosa Mistica"! Noi, povere creature, semplici mortali, non potremo mai arrivare a tale perfezione, ma ciò non significa che non dobbiamo cercare a tutti costi di arrivare alla Verità! Tuttavia la Verità è una perla preziosa, e il suo prezzo sono le spine! Le spine delle delusioni, dei tradimenti, delle pugnalate alle spalle dalla parte di chi credi amici; le rivalutazioni di tanti "vicoli ciechi" nel labirinto della vita, della mente e del cuore; e la scoperta che nella società umana di sacro e di puro ce ne ben poco! Che le persone di valori sono pochissime, e la metà di quei pochissimi alla fine non regge il peso delle "spine" e alla fine si fa corrompere! E tante volte capita di esclamare "Ma chi me lo fa fare!?", arrivando alla conclusione che non sapere, non capire, non mischiarsi, forse sarebbe stato meglio... ma non è così! Il paradiso dantesco è descritto come una rosa, tra i suoi petali abitano le anime elette, le anime che pur ferendosi con le spine, possiedono la ROSA!*************************************Sr.+FedericaPrecettore di CosenzaConfraternita Templare S Giacomo De Molay Priorato della Calabria.

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